Dalla consapevolezza alla felicità – Il sentiero della non dualità

L’idea fissa che il mondo esiste come sembra è la causa principale di tutti i problemi della vita. Ciò che appare come il mondo, compresi i problemi della vita che ne fanno parte, sono semplicemente immagini che appaiono e scompaiono nella Coscienza a causa della sua stessa illusione. Trattarli seriamente è l’errore che commettiamo.
Qualunque tipo di differenza percepita è causa dell’ignoranza; tutto ci sembra reale, anche quando dopo essersi pienamente convinti che il mondo è irreale, continua ad essere percepito dai sensi. Tutto ci sembra reale proprio come nei sogni finché il sognatore non si sveglia.
La contemplazione su queste linee rende la vita pacifica, contesa e stabile.
Che cos’è la non dualità? L’obiettivo della non dualità è guidare una persona a trascendere ogni sofferenza e raggiungere moksha, la libertà dall’esistenza ciclica del samsara.
La sua profondità di comprensione e il suo apprezzamento sfumato delle culture orientali e occidentali lo hanno reso un insegnante raro in grado di comunicare la visione della non dualità agli ascoltatori moderni. Sapeva far vedere, con immediatezza, la verità di sé nel suo insieme.
Cos’è l’advaita vedanta? L’Advaita Vedanta insegna che non c’è separazione tra l’anima individuale e la Realtà ultima. La percezione della dualità è un risultato della sovrapposizione dell’ignoranza.
I primi otto versi di Advaitha Deepika sottolineano una posizione fondamentale cruciale per il Vedanta: che una sola Realtà causale ha un’esistenza reale e che la Realtà in essenza è pura e incondizionata Coscienza. Il mondo, secondo questa visione, è irreale. Sorge allora un problema: anche dopo essersi pienamente convinti che il mondo è irreale, continua ad essere percepito dai sensi; perché è così? I versetti rispondono succintamente a questa domanda, e gli ultimi due versi ci danno indicazioni su quale tipo di disciplina spirituale ci permette di risolvere questo problema da soli.
La finalità (l’autorealizzazione) dell’insegnamento vedantino non deriva dalla logica. Così anche la soluzione del problema sollevato non si basa esclusivamente sul ragionamento logico. È piuttosto l’occhio penetrante intuitivo della saggezza dialettica che risolve il problema.
Non dualità e moksha sono strettamente connesse. Il percorso della non dualità aiuta l’individuo a liberarsi dalla sofferenza e a raggiungere moksha, che è la liberazione dal samsara.
Significato di maya nell’induismo: Maya è l’illusione che ci fa percepire il mondo come reale, ma che in realtà è un’apparenza, una proiezione della Coscienza universale. Questa illusione è ciò che ci impedisce di vedere la verità ultima.
La Coscienza pura e realtà: La realtà ultima è quella di una Coscienza pura, che esiste al di là delle percezioni sensoriali e della mente. Ogni esperienza del mondo fenomenico è una proiezione di questa Coscienza. Pertanto, ciò che percepiamo come reale è solo una manifestazione temporanea di questa Coscienza.
Come realizzare il sé: Per realizzare il nostro vero sé, dobbiamo riconoscere che la nostra identità più profonda è identica al Brahman, la Coscienza universale. Questo processo implica il distacco da tutte le identificazioni egoiche e il riconoscimento della nostra unità con l’assoluto. Solo così possiamo realizzare il nostro vero Sé.
La Teoria della non dualità è il cuore dell’Advaita Vedanta, che afferma che la realtà ultima è una realtà non duale. Non esiste separazione tra il soggetto e l’oggetto, il divino e il mondo. Tutto è manifestazione della stessa realtà, un’unica Coscienza che pervade ogni cosa. L’illusione di separazione è una proiezione della mente, ma la verità ultima è unitaria.
Raggiungere la liberazione spirituale significa realizzare la nostra unità con il Brahman, comprendendo che siamo la Coscienza universale stessa. Quando questa verità viene realizzata, l’individuo è liberato dalla sofferenza del samsara e raggiunge lo stato di Moksha, la liberazione.
Differenza tra atman e brahman: L’Atman è l’anima individuale, mentre il Brahman è la realtà ultima, l’assoluto. La realizzazione che l’Atman e il Brahman sono la stessa cosa è il percorso che porta alla liberazione. In altre parole, riconoscere che la nostra essenza individuale è identica all’essenza universale è il passo decisivo verso la Moksha.
Cos’è la realtà ultima? La realtà ultima è il Brahman, la Coscienza universale, che è l’unica verità eterna e immutabile. Tutto ciò che vediamo, sentiamo e sperimentiamo nel mondo è solo una manifestazione temporanea e illusoria di questa verità.
Liberarsi dall’ignoranza spirituale significa superare la percezione di separazione che ci fa vedere il mondo come distinto da noi. Quando superiamo questa ignoranza, riconosciamo che siamo uno con la Coscienza universale, e questa realizzazione ci porta alla pace e alla liberazione.
Perché il mondo è un’illusione? Il mondo è un’illusione perché viene percepito attraverso i sensi e la mente, ma la realtà ultima è quella della Coscienza pura, che trascende ogni apparente separazione. Ciò che appare come separato e distinto non è che una manifestazione di un’unica Coscienza.