CINQUE GRANDI VERITA’ SUGGERITE DALLE FAVOLE

Chi ha detto che le favole sono solo per i bambini non le ha mai seguite con la giusta attenzione e quel pizzico di buon senso che serve a trarre da una bella storia qualche consiglio utile per cavarsela ogni giorno. Al di là dei bei faccini delle principesse e i castelli da sogno, degli eroi valorosi, delle storie d’amore e del bene che trionfa sul male, ogni storia ha qualcosa di sottile da insegnare. Dietro le morali più o meno palesi delle ormai note fiabe si nascondono, infatti, dati di fatto che, anche in assenza di bacchetta magica e fido destriero, possiamo tenere a mente.
1) Un paio di scarpe nuove fa la differenza. Poche cose sono fastidiose come un paio di scarpe scomode. E altrettanto poche sono quelle belle tanto quanto un paio di Loubotin nuove di scatola.
Cenerentola ci aveva visto lungo, le scarpe sono importantissime e possono davvero cambiarti la serata. Cosa sarebbe successo si fosse presentata al ballo con un paio di ballerine consumate alla punta?
Che siate mossi dal semplice desiderio di comodità e versatilità o sia per vezzo e vanto, il mondo delle calzature è cosi ampio che non è più necessario girare tutto il regno muniti di scarpetta di cristallo: ce n’è per tutte le esigenze, le misure e le occasioni. E anche se la cabina armadio di Carry di Sex and the City resterà solo un sogno, l’importante è avere scarpe adatte per ogni evenienza. In caso contrario, ci si può sempre appellare al sacro mantra del “non ho niente da mettere” e correre a fare shopping.
2) Una donna che vuole cambiar vita inizia dal taglio di capelli.
Proprio cosi: nessun cambiamento è tanto radicale e repentino come un nuovo taglio. O una tinta. Ma anche una piega diversa. Insomma, ci sono solo due categorie di uomini dei quali una donna continua a fidarsi nonostante tutto: il fattorino della pizza e il proprio parrucchiere.
Una sforbiciata e un paio di colpi di spazzola possono davvero trasformare il viso di una persona e basta questo a darci l’illusione di un nuovo inizio pieno di possibilità. Mulan tagliò la sua fluente chioma nera per prendere il posto di suo padre nell’esercito; Rapunzel (nella versione Disney più recente) alla fine della storia perde i suoi lunghissimi capelli magici e sfoggia un caschetto sbarazzino quando incontra di nuovo la sua famiglia. Magari non salveremo la Cina, ma se un nuovo look serve a porci di nuovo in una prospettiva ottimista e dinamica, dopo una delusione o un periodo di stress, ben vengano meches, bigodini e forbici!
3) Attenzione all’alimentazione. Nel 2017 non c’è più spazio per le etichette “bevimi” e “mangiami” del paese delle meraviglie. Le tendenze, le food blogger e le nuove intolleranze, ci costringono ad essere consumatori più attenti. Mai accettare cibo dagli sconosciuti: i saggi consigli della mamma (di Biancaneve e della piccola Alice) non sbagliano mai: occhio a scadenza, provenienza e valori nutrizionali di quello che mettiamo nel carrello.
Una spesa oculata è un vantaggio economico e un buon modo per prendersi cura di sé. Naturalmente non si tratta di limitazioni ma dei soliti piccoli accorgimenti che ormai conosciamo: tanta frutta e verdura – fresca e di stagione, possibilmente -, meno bibite gasate e zuccherate, più legumi e formaggi magri.
Poi il cioccolato, per eventuali carenze affettive e di zuccheri: non si può mai sapere!
4) Il fascino della cultura. Quello che l’istruttore della palestra sotto casa non dice è che oltre lo squat c’è di più. Ovviamente il nostro aspetto rappresenta un valido biglietto da visita ma, a lungo andare, di un bel paio di gambe e di un ventre piatto ci si stufa facilmente se non sono accompagnati da feeling e personalità. E se persino Belle, la più bella del paese, ha fatto lo sforzo di vedere oltre il pelo e le zanne del suo burbero ospite, possiamo provarci anche noi.
I nerd (ma non solo) si preparino a fare la ola: la cultura è sexy. No, non parliamo di chi cita Shakespeare su Facebook o va in libreria solo per scattare selfie. La vera cultura ha un fascino che non necessita di troppe presentazioni: padronanza di linguaggio, poliedricità, passione e tanta curiosità. E pazienza se al posto dell’accento parigino di Lumiere il/la partner si ritrova una simpatica “pancia da birra” o qualche doppia punta: se sa ancora farci arrossire semplicemente parlandoci è quello/a giusto/a!
5) L’amore è bello (ma non è tutto). A chi, almeno una volta, non è venuta voglia di innamorarsi dopo l’agognato “e vissero per sempre felici e contenti”? L’amore nelle favole è qualcosa di assolutamente privo di malizia, è gentile, galante, supera ogni avversità. La principessa Jasmine si innamora di un ladruncolo, Ariel baratta la sua voce per raggiungere Eric sulla terra ferma, Lilly mangia spaghetti e polpette con il suo amato al chiaro di luna: non fanno forse ben sperare?
Tuttavia è lecito domandarsi: ma è proprio necessario trovare l’anima gemella per avere il proprio happy ending? Merida pare non essere d’accordo e, in The Brave, ci mostra come l’amore (inteso in senso assoluto e generico) sia importante, ma non rappresenta il fine ultimo della propria esistenza. Essere felici, quello si, potrebbe essere lo scopo.