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9 NOVEMBRE 1989, CROLLA IL MURO DI BERLINO

Sono trascorsi 27 anni da quel giorno ma il muro resta nella storia come una cicatrice recente sul volto della Germania. Costruito nel 1961 dal governo sovietico, spaccava in due Berlino in maniera incoerente e brutale.
Ovest ed est, liberalismo e socialismo, Stati Uniti e Unione Sovietica: una linea immaginaria divideva il mondo in due mentre un muro alto 3.26m e costantemente pattugliato separava famiglie, strade e abitazioni. Molti provarono a scavalcarlo, pochi vi sopravvissero: i soldati sovietici avevano l’ordine di aprire il fuoco su chiunque tentasse la fuga. La striscia della morte, adiacente il muro, fu il cimitero di numerose anime disperate che cercavano rifugio verso ovest.

Invalicabile e mortale, il muro fu il simbolo di un’epoca in cui si avvertiva nell’aria l’odore acre della polvere da sparo pur sapendo che la guerra che aveva sconvolto il mondo era giunta al termine. Un nuovo conflitto, più sottile, combattuto sul terreno sabbioso e insidioso delle ideologie e la supremazia mondiale. La Germania sconfitta fu la scacchiera su cui si muovevano attenti e vigili i due avversari. L’est sembrava impetuoso e impaziente, l’ovest muoveva passi lenti e cauti, per evitare di sconvolgere nuovamente l’equilibrio mondiale. Ma non stette certo a guardare e più volte si ebbe l’impressione di essere ancora o già in guerra.

La crudeltà e l’oppressione del muro sono vivi nella coscienza collettiva della Germania. Sebbene sia stato smantellato con impeto il 9 novembre 1989, restano come monito alcune porzioni della struttura, disseminate per la città. Alcune sezioni sono parte della East Side Gallery, una galleria a cielo 9 NOVEMBRE 1989, CROLLA IL MURO DI BERLINOaperto che corre lungo il fiume, dove artisti di tutto il mondo hanno dato il loro contributo dipingendone le pareti con splendidi murales; altre restano grigie e cupe, ma tutte sono parte del patrimonio storico e culturale tedesco, tutelato e celebrato con mostre permanenti e temporanee.

La caduta del muro ebbe un forte impatto sociale, decretando cosi simbolicamente la fine della guerra fredda e l’inizio di una nuova epoca per la Germania. Nelle settimane a seguire accorsero curiosi da tutto il mondo per aiutare a distruggere quel che restava di quello scempio, portando a casa un pezzetto di storia.
L’anno successivo la Germania fu ufficialmente riunificata. Non poche furono le iniziali difficoltà dovute alle differenti condizioni di vita delle due parti del Paese. L’ovest si fece carico del peso ingente che gli strascichi dell’amministrazione sovietica aveva lasciato nella Germania dell’est e con molto impegno fu possibile ricostruire le fondamenta unitarie di quella che era stata e che sarà una delle economie e degli stati più forti del mondo occidentale.

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1 Commento

  1. 16 Novembre 2016 at 11:28

    …. e pensare che qualcuno “appena arrivato”, seppur oltre oceano, crede che costruire muri, sia meglio che tentare di abbattere le barriere, culturali, religiose, ideologiche, che separano gli esseri umani.